Cerveteri

Cerveteri

Posta a pochi chilometri (circa 6) dalla costa tirrenica ed a circa 40 chilometri da Roma, Cerveteri è una cittadina molto interessante per la sua arte e la sua archeologia. Cerveteri è famosissima per la sua necropoli “Banditaccia” preziosa testimonianza del passaggio etrusco su questo territorio.

La sua necropoli, insieme a quella della vicina Tarquinia, è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2004.

Cosa vedere a Cerveteri

La città di Cerveteri ospita un ricco patrimonio storico ed artistico fatto di antichi edifici e meravigliose chiese.

  • Chiesa di Santa Maria Maggiore. E’ la chiesa più importante della cittadina di Cerveteri sede arcipresbiteriale. La costruzione della chiesa risale al IX secolo secondo quanto riportato dal Liber Censum della Chiesa Romana, anche se di quel periodo non abbiamo notizie certe.
    La chiesa venne restaurata nel 1492. La chiesa venne probabilmente costruita a partire da un antico luogo di culto pagano già frequentato dal III secolo dai primi cristiani a Cerveteri.
    La chiesa comprende due edifici, collegati tra loro: la Chiesa Antica e la Chiesa Nuova.
    La Chiesa Antica è caratterizzata al suo interno da un prevalente stile romanico mentre la facciata è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Con l’avvicendarsi al potere delle varie casate la chiesa venne arricchita di preziose opere d’arte, la principale fu la tavola raffigurante la Madonna in Trono col Bambino tra San Michele e San Pietro, realizzata nel 1472 e firmata dal pittore Lorenzo da Viterbo, questa tavola si trova oggi presso la Galleria Nazionale di Arte Antica del Palazzo Bernini di Roma. Quando il controllo su Cerveteri passò alla famiglia degli Orsini la chiesa venne completamente restaurata, le colonne vennero rivestite in pietra, le pareti dipinte e furono create altre quattro cappelle, due per ogni navata, portando a 5 il numero totale all’interno della chiesa. nel 1760 il Cardinale Acciupidi ordinò la costruzione di un arco che collegasse la chiesa al Palazzo Ruspoli trasformandola, di fatto, in una cappella palatina. Nel corso del XIX secolo la chiesa venne nuovamente restaurata ma fu solamente nel 1950 che avvennero gli interventi più importanti, su progetto dell’architetto Giorgio Romanini : vennero eliminate le due cappelle minori, le pareti vennero riportate all’aspetto originario e le colonne spogliate del rivestimento. Durante questi lavori vennero inoltre rinvenuti dei basamenti in tufo, elemento che testimoniava l’esistenza di un luogo sacro già in epoca etrusca.
    All’interno della chiesa si possono ammirare alcune interessanti opere d’arte : un dipinto che raffigura Il Salvatore, una tela di San Carlo Borromeo, un affresco su tela con Santa Maria del Rosario, della scuola di Antoniazzo Romano. Per le sue piccole dimensioni, la Chiesa Antica di Santa Maria Maggiore non ospitava le funzioni religiose più importanti, preferendo la più grande Chiesa di San Martino. Fu solo dopo la demolizione di quest’ultima, avvenuta nel 1881, che venne costruita la Nuova Chiesa di Santa Maria Maggiore, che fu consacrata il 12 ottobre del 1959. La nuova chiesa ha una facciata in stile neoromanico, l’interno è diviso in tre navate.
  • Chiesa di Sant’Antonio Abate. Costruita in prossimità della cinta muraria, la Chiesa di Sant’Antonio risale al IX secolo ed è una delle chiese minori della città di Cerveteri. In origine la chiesa era intitolata al Santissimo Salvatore e dedicata a Sant’Antonio Abate solamente tra il 1740 e il 1750.
    Per entrare nella chiesa è necessario percorrere una piccola scalinata che conduce ad una terrazza dove si apre il portone di ingresso.
    L’interno della chiesa è diviso in tre navate, le due navate laterali sono coperte con volte a botte mentre la navata centrale è coperta da un tetto a capriate. Sulla parete di sinistra si possono notare alcuni affreschi, raffiguranti alcuni santi e la Madonna col Bambino, realizzati da Lorenzo da Viterbo. Da notare una statua di Sant’Antonio. in legno, risalente al XVIII secolo.
  • Chiesa di San Michele Arcangelo. La chiesa ed il suo monastero furono costruiti alla fine del XV secolo dai monaci agostiniani partendo dalla preesistente chiesa intitolata a San Pietro, ormai in stato di totale abbandono. L’aspetto attuale della chiesa è frutto delle opere di restauro attuate nel XVII secolo e tra il 1933 ed il 1941. Inizialmente la chiesa era intitolata a Santa Maria de Arudinientis e solo successivamente a San Michele Arcangelo. Oggi la chiesa e l’annesso convento sono gestiti dalle suore carmelitane missionarie.
    L?interno della chiesa ha una navata unica ed ha tre altari, quello centrale dedicato a San Michele, i due laterali a Sant’Agostino. Sopra l’altare maggiore si può ammirare un bellissimo dipinto di San Michele che uccide il demonio, tra Santa Monica e Sant’Agostino. Sopra l’altare di destra si trova invece un dipinto dell’Immacolata con i Santi Giovanni da San Facondo, Nicola da Tolentino e Chiara da Montefalco, risalente al 1400, sopra l’altare di sinistra invece, una scena che raffigura la Messa di San Nicola da Tolentino per le Anime del Purgatorio, risalente al 1700.
  • Palazzo Ruspoli. Si tratta di una delle dimore storiche più belle ed importanti d’Italia, si affaccia su Piazza Santa Maria, proprio di fronte al Museo Etrusco. La sua costruzione risale al 1500, tra il 1517 edil 1533 è stato sottoposto ad un importante intervento di restauro commissionato da Gentile Virginio Orsini. Le pareti del palazzo sono affrescate con opere realizzate da artisti della scuola di Benvenuto Cellini, così come i soffitti, decorati con bassorilievi. Il palazzo fu frequentato da importanti personaggi : Papa Innocenzo VIII, lo scrittore inglese David Herbert Lawerence, il musicista Georg Friedrich Händel nonché numerosi archeologici di fama internazionale, tra i quali spicca il nome di Re Gustavo di Svezia – grande appassionato di archeologia – che intrapresero importanti campagne di scavo nella vicina necropoli etrusca.
    Oggi il Palazzo Ruspoli è di proprietà delle Principesse Maria Pia e Giacinta Ruspoli, che lo hanno trasformato in una residenza alberghiera.
  • Museo Nazionale Cerite. Il Museo ha sede nella rocca del XVI secolo donata dalla famiglia Ruspoli al comune di Cerveteri. Si sviluppa su due livelli e ospita interessanti collezioni di reperti e corredi funebri provenienti dalle vicine necropoli etrusche : arredi funerari, vasi, recipienti, buccheri, brocche decorate e manufatti.

Storia

Cerveteri era la famosa Kysry etrusca, in romano Caere, l’antica città che sorgeva ai piedi del vulcano Sabatino, tra la costa ed i Monti della Tolfa. Caere, tra il VII-VI a.C. era una delle più importanti città della costa, disponeva di ben tre porti: Alisium (Palo), Punicum (Santa Marinella) e Pyrgi (Santa Severa), che garantivano i commerci con l’intera area del Mediterraneo. La storia di Cerveteri è profondamente legata a quella di Tarquinia, entrambe infatti ebbero il predominio politico e commerciale sulle zone costiere e nei territori interni durante il periodo della dominazione etrusca.

L’antica città di Caere occupava il medesimo luogo della città odierna di Cerveteri, si trattava di una grande città come testimoniano i ritrovamenti archeologici di mura, strade scavate nella roccia e grandi porte. In alcuni scritti Plinio parla delle pitture all’interno dei Templi Etruschi descrivendole come le più antiche d’Italia. Nella città sono stati rinvenuti i resti di almeno otto templi etruschi. Cerveteri era considerata un importante centro per l’arte e la cultura, Cicerone e Livio testimoniano infatti che i giovani romani di nobile famiglia venivano inviati qui per ricevere la migliore educazione possibile.

Nel suo periodo di maggiore sviluppo Caere controllava un ampio territorio che arrivava fino al Lago di Bracciano, compresi la costa e i Monti della Tolfa. Sotto l’impero romano la città ben presto cadde in rovina, anche causa delle continue scorrerie e invasioni che provenivano dal mare.

A partire dal XIII secolo iniziarono i problemi causati dalla malaria e dalle incursioni di pirati e saraceni, la popolazione si vide quindi costretta a lasciare la città per trasferirsi più all’interno, in quella che oggi è la cittadina di Ceri. Dopo alcuni decenni alcuni coraggiosi abitanti decisero di tornare a Cerveteri.

In epoca rinascimentale la città fu uno dei possedimenti degli Orsini che detennero il potere fino al 1674, quando vendettero Cerveteri alla famiglia Ruspoli, i cui esponenti vivono tutt’ora nella città.

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