Necropoli di Cerveteri

La Necropoli di Cerveteri

Esistono numerose necropoli nei dintorni di Cerveteri, la principale è quella di Banditaccia, che si trova ad appena 1.5 chilometri a nord-ovest della città, su di una rupe in tufo e si estende per circa 100 ettari. Tra le altre necropoli, meritano sicuramente una visita anche quelle di Pian del Sorbo, Monte Abatone, Abatoncino e Monte Tosto. Come per la vicina necropoli di Tarquinia, anche questa di Cerveteri è stata inserita tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO dal 2004.

Gli scavi in questa necropoli non iniziarono prima del 1909, prima infatti i due siti archeologici principali erano solamente quelli di Tarquinia e Vulci. La prima campagna di scavo fu realizzata tra il 1906 ed il 1936 dall’archeologo Raniero Mengarelli, a lui si deve il merito di aver riportato alla luce la via principale di questa necropoli, chiamata “Via degli Inferi” nel 1927. Dal 1936 il sito venne abbandonato e fu purtroppo oggetti di scavi clandestini. Le ricerche ripresero solamente negli anni ’60, sotto la guida dell’archeologo Mario Moretti.

La Necropoli di Banditaccia è unica nel suo genere, in quanto è, a tutti gli effetti, una città destinata ai morti, con strade, case, piazze e edifici di vario genere. Molte delle strade sono completamente scavate nel tufo, si tratta delle celebri vie cave, molto diffuse anche nell’Area del Tufo, in Toscana, nei pressi dei borghi di Pitigliano, Sovana e Sorano -. Le tombe sono molto grandi, con più stanze, spesso disposte su più piani, con scale e corridoi. Le tombe di questa necropoli non sono affrescate (o, per lo meno non sono più visibili le tracce della loro esistenza).

La “Cava della Pozzolana”, è l’area più antica di tutta le necropoli con tombe di epoca villanoviana che risalgono al IX secolo a.C. Il nucleo principale, quello più ricco in termini di tombe, con oltre 2000 sepolcreti, è la “Zona del Recinto”, su una superficie di circa 10 ettari. All’interno di 8 tombe di questo settore la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale, in collaborazione con la Filas, ha creato un percorso multimediale con proiezioni di video in 3D.

La necropoli ospita differenti tipologie di tombe :

  • Tombe a pozzetto: risalenti al periodo Villanoviano (IX-VIII secolo a.C.). Le tombe di questa epoca sono molto semplici, custodivano tutte un’urna con le ceneri del defunto.
  • Grandi Cumuli: risalenti al periodo orientalizzante (VII secolo a.C.). Si tratta di tombe di dimensioni monumentali (Tomba della Capanna, Tumulo Mengarelli e Tumulo Maroi).
  • Tombe con descrizione e rifiniture: risalenti al periodo arcaico (VI secolo a.C.). Sono tombe più raffinate con decorazioni e rifiniture (Tomba della Cornice, Tomba della Casetta e Tomba dei Vasi Greci).
  • Tombe a dado: antecedenti alla grande crisi che colpì l’Etruria meridionale (V secolo a.C.). Questa nuova tipologia andò a sostituire la precedente tomba a tumulo, le tombe a dado venivano distribuite lungo strade perpendicolari tra loro.
  • Tombe del periodo dell’ellenizzazione etrusca: In piena crisi del mondo etrusco a causa di Roma e degli scontri con le città della Magna Grecia (IV-III secolo a.C). Tra le tombe di questo periodo, la più importante è certamente quella dei Rilievi.

La necropoli di Cerveteri è divisa in 3 settori :

Zona dei Grandi Tumuli
E’ il settore che si trova subito alla destra della strada che conduce alla necropoli ed arriva fino al confine con la Valle del Manganello. Si trattava con molta probabilità della zona più importante e prestigiosa di quest’area, offriva infatti un meraviglioso panorama sul mare e sulla città. In questa zona è concentrato il maggior numero di tombe a tumulo risalenti al periodo orientalizzante, VII secolo a.C. Qui si trovano alcune delle più belle tombe della necropoli :

  • La Tomba degli Animali Dipinti, la più antica,  uno splendido esempio do tomba a tumulo, degna di nota per i suoi letti funebri monumentali, il suo vestibolo ospitava originariamente un meraviglioso affresco raffigurante animali fantastici.
  • La Tomba dei Leoni Dipinti, risalente al VII secolo a.C., che deve il suo nome alla splendida decorazione alla parete.
  • La Tomba degli Scudi e delle Sedie,  una delle più importanti perché ricrea gli ambienti di una nobile casa del VI secolo a.C., particolari i sei letti con gambe a piastrino e le due sedie-trono.
  • Il Tumulo Giuseppe Moretti, un meraviglioso esempio di epoca arcaica. La grande camera è sorretta da due imponenti colonne tuscaniche ed immette in ben 7 camere di sepoltura.
  • La Tomba della Nave, celebre per la sua parete affrescata – oggi purtroppo non più visibile – che raffigurava  un’imbarcazione a vela
  • La Tomba delle Onder Marine, di epoca ellenistica, molto apprezzata per le sue pareti affrescate.
  • L’ultima, prima del fosso del Manganello, è la Tomba del Toblino, una tomba a dado del VI secolo a.C., di particolare interesse una finta porta a lunetta posta tra le due camere di sepoltura, a simboleggiare il passaggio dal mondo terreno all’oltretomba.

Tombe del Comune
In quest’area si collocano tutte le tombe costruite dalle più importanti famiglie del IV secolo a.C.. Si tratta di edifici monumentali ed imponenti con una straordinaria varietà architettonica e decorativa :

  • Tomba della Famiglia Tamsnie, un grande ambiente che ospitava due sarcofagi riportanti l’epigrafie di Venel Tamsnie, un importante magistrato di Caisri – l’antico nome etrusco di Caere – .
  • Tomba del Triclinio, con alcuni interessanti affreschi di un banchetto e due rilievi di una pantera ed un leone.
  • Tomba dei Sarcofagi, che ospitava quattro sarcofagi appartenuti alla famiglia Apucus. Tre avevano raffigurata l’immagine del defunto, mentre una mostrava un coperchio a forma di tetto.
  • Tomba dei Tarquini, nota anche come Tomba delle Iscrizioni, costruita su due livelli. Sulle tombe erano riportati i nomi dei membri della famiglia Tarchna, una delle più importanti di Cerveteri, con ben 8 generazioni.
  • Tomba dell’Alcova, con una interessante architettura interna e quattro possenti pilastri. L’alcova sulla parete centrale ospita un imponente letto matrimoniale dotato di poggiapiedi e sgabello. La tomba apparteneva ai capostipiti della famiglia dei Tarnas.
  • La Tomba delle 5 sedie è una delle più interessanti in assoluto, ed è una delle più importanti testimonianze dei riti funebri in uso nel VII secolo a.C. Una delle due camere, quella di destra, ospita un tavolo-altare, mentre quella di sinistra cinque piccole sedie con cinque figure raffigurate nell’atto di offerta.

Zona del Laghetto e di Via degli Inferi
E’  l’ultimo tratto appena sopra a Gola del Manganello, qui negli anni ’60 si svolsero importanti campagne di scavo che portarono alla luce ben 500 tombe. Quest’area era destinata alla popolazione meno abbiente, come testimoniano le tombe molto semplici nella struttura e nelle decorazioni. Quest’area si sviluppa intorno alla Via degli Inferi, una strada interamente scavata nel tufo, dalle sue pareti, si accede alle varie camere sepolcrali. La tipologia di tomba più diffusa in questo tratto, è quella a camera.

  • La Tomba delle colonne Doriche è la più importante di quest’area ed è l’unica monumentale.
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